Nel Salento, crocevia di antichi popoli e civiltà, l'antica Masseria Mauriani, tipico esempio di masseria fortificata, accoglie i suoi ospiti con sobria eleganza.
Oltre gli alti muri di pietra, che disegnano un quadrilatero, la torre seicentesca emerge tra le sagome delle stanze che, nel tempo, hanno definito il nucleo rurale della Masseria, circondato da trecento alberi di olivo, coltivati biologicamente. Al di là della proprietà, la Masseria è immersa nella più tipica campagna salentina, segnata dai tradizionali muretti a secco.
Siamo nell'agro di Carpignano Salentino, piccolo paese della Grecìa Salentina dal quale, salendo sulle terrazze delle case più alte, nelle giornate di tramontana, si scorge all'orizzonte il blu del vicino Adriatico che bagna Torre dell'Orso, Otranto e Porto Badisco, Santa Cesarea e Castro e che a Capo di Leuca incontra lo Jonio.
Fino al 2013 la Masseria Mauriani era poco più di un rudere: muri squarciati, tetti crollati e la volta della torre collassata tanto da impedirne l'accesso; qualche traccia dell'antica pavimentazione di chianche (lastre di pietra leccese) e rovi e fichi selvatici, ospiti indisturbati nei sette ambienti che, un tempo non lontano, ospitavano altrettante famiglie dedite alla pastorizia. Le antiche mura oggi rivivono grazie ad un accurato progetto di recupero realizzato nel rispetto delle caratteristiche tipologiche: il segno contemporaneo interviene all'interno dove sono stati riorganizzati gli spazi senza però alterare i volumi originari; all'esterno si è cercato di conservare il sapore più autentico delle superfici, dei volumi, dei materiali, alla ricerca di un dialogo costante tra antico e moderno, tra le esigenze di recuperare e valorizzare le tracce del passato e quelle di adeguare la struttura ai nuovi stili di vita. Pietra, intonaco, calce; legno, ferro, vetro; materiali ecologici e toni neutri, per la pavimentazione dalla superficie continua; terre colorate ispirate ai decori delle antiche ceramiche locali - giallo senape, celeste polvere, verde salvia - per i rivestimenti dei bagni, disegnati accuratamente per sfruttare al meglio lo spazio disponibile senza alterare i volumi originari; grosse travi e tavolato di legno per ricostruire i tetti secondo l'orditura originaria, ma con gli accorgimenti costruttivi necessari ad assicurare il confort termico.
Le corti, aree recintate un tempo riparo per gli ovini, caratterizzate dalla roccia affiorante, che sembra illuminarsi nelle notti di luna piena, oggi ospitano piante scelte per la loro adattabilità alla natura del luogo e consentono di soggiornarvi durante la giornata per consumare i pasti o per momenti di assoluto riposo.